Don't Hold Your Breath

DON’T HOLD YOUR BREATH©
MOSTRA FOTOGRAFICA
Venezia Mestre, Centro Culturale Candiani
7 marzo - 6 aprile 2008
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PREMESSA
L’inquinamento, lo smog,
l’uso crescente di profumi artificiali e di altre
sostanze chimiche presenti nell’aria,
nell’alimentazione, negli oggetti, nella casa e
nell’ambiente di lavoro hanno portato all’aumento di
persone sensibili agli agenti tossici e di nuove
patologie legate a queste condizioni ambientali.
Ogni volta che acquistiamo e usiamo un prodotto
contenente sostanze chimiche, supponiamo che siano
stati fatti tutti i test necessari per scongiurare
effetti tossici.
In realtà poco o niente sappiamo dei danni procurati
alla salute dalle ripetute esposizioni chimiche
quotidiane a basse dosi: le sostanze chimiche vengono
assorbite attraverso il sistema respiratorio, il
contatto con la pelle, il cibo e l’acqua che
consumiamo.
L'Unione Europea ha calcolato che mediamente ci
esponiamo a circa 300 sostanze diverse al giorno:
test scientifici hanno riscontrato che maggiormente
danneggiati risultano essere proprio i bambini per i
quali la trasmissione inizia già nel grembo della
madre.
Negli ultimi mesi anche in Italia si sono accesi i
riflettori sulla tossicità dei prodotti d’uso comune
grazie ad organizzazioni non governative,
associazioni di volontariato come A.M.I.C.A.
(Associazione per le Malattie da Intossicazione
Cronica e/o Ambientale), enti pubblici, medici,
ricercatori, settimanali per la tutela dei
consumatori, con l’intento di lanciare, tramite la
Campagna Reach,
la proclamazione per il 3 dicembre, anniversario del
disastro chimico di Bhopal, la giornata Mondiale per
la Consapevolezza dei Danni da Sostanze Chimiche.
L’inquinamento ambientale,
uno sviluppo industriale sconsiderato e del tutto
ignorante dei principi basilari di precauzione per la
salute umana, degli esseri viventi e dell’ambiente
hanno creato queste patologie “moderne”: in meno di
100 anni l’uomo ha modificato l’ambiente così tanto
da renderlo inospitale mentre l’evoluzione biologica
richiede tempi indefinitamente più lunghi per
l’adattamento della specie.
Una maggiore coscienza
etico-ambientale, ottenuta attraverso l’arte, è il
centro d’attenzione di questo progetto creativo
ideato dall’artista italo-canadese Joanne Vanin e
curato da Cristina Gazzola, Presidente
dell’Associazione Culturale Casin degli
Spiriti.
FASHION MASKS
In Asia le mascherine sono utilizzate da tempo come
‘filtro’ contro le sostanze tossiche: basti pensare a
città quali Hong Kong, Pechino dove ad un’elevata
concentrazione di popolazione corrisponda un
altrettanto grado di inquinamento ambientale.
Le maschere antipolvere, meglio con carboni attivi,
se calzate correttamente costituiscono una barriera
assoluta nei confronti delle polveri e garantiscono
una buona riduzione degli inquinanti organici.
Con l’avvento della SARS l’uso di maschere
‘anticontagio’ si è notevolmente incrementata ma si è
anche passati da un utilizzo esclusivamente
necessario ad una definitiva personalizzazione di
esse.
Disegnate, decorate, dipinte come un normalissimo
accessorio di uso quotidiano: la maschera colorata
risponde alla personalità di chi la indossa.
Nelle grandi città sono spesso utilizzate da
ciclisti, atleti e motociclisti: a Toronto, per
esempio, sono già state prodotte particolari
protezioni fashion.
Quindici scatti in bianco e nero, di grande formato
(50X60 cm), eseguiti in studio ed in varie location,
cattureranno l’ironia delle fashion
masks: un accessorio necessario
ma alla moda, di uso comune come un paio di occhiali,
un cappello o una semplice borsa.
Il fotografo principale della mostra sarà il
veneziano Vittorio Pavan a cui s’affiancherà la
partecipazione della fotografa italo-canadese Sabrina
Francescut.
Realizzate da artisti e stilisti italiani e
stranieri, le mascherine saranno una diversa
dall’altra, create per essere utilizzate in varie
occasioni della giornata: quella con brillanti da
indossare il giorno delle nozze, abbinata al proprio
vestito, per andare in palestra, per la serata in
discoteca, etc.
Al di la dell’aspetto estetico, rimane comunque
basilare il suo aspetto funzionale.
L’intento di questa esposizione fotografica è
duplice: da un lato sensibilizzare l’opinione
pubblica sulle nuove patologie respiratorie che
colpiscono ogni anno centinaia di persone;
dall’altro, visto che sembra più facile ‘adattarsi
alle situazioni’ invece di cambiarle, trattare
ironicamente e con un certo glamour
l’utilizzo di
questo nuovo accessorio, la mascherina salvavita,
diventato all’estero già un must.
Don’t Hold Your
Breath: letteralmente
Non
trattenere il fiato ma molto più comunemente un
modo per dire di ‘non avere troppe speranze che le
cose si cambino’.
GLI ARTISTI
ALSTON JOHNSTON
ANDREA MORUCCHIO
ANDREA PENZO
BEVERLY RIDDELL
CATHY HEATHERINGTON
CIRO SOPRANO
CLAUDIA LOPEZ
ERICA STANGA
GAETANO DI GREGORIO
GUIDO LARCHER
JOANNE VANIN
KAYO EBISU
MANUELE ZERBINI
RAFFAELLA BRUNZIN
STACY GIBBONI
STYVE VANIN
I FOTOGRAFI
VITTORIO PAVAN, Venezia - Italia
Vittorio
Pavan inizia la collaborazione con l’agenzia
fotogiornalistica Cameraphoto
nel 1972,
all'età di soli 14 anni. Dopo un anno di
apprendistato presso l'azienda, inizia il suo lavoro
di fotografo realizzando servizi per quotidiani e
settimanali.L’agenzia gli affida anche
l'incarico di seguire i processi dello sviluppo e
della stampa del bianconero. Dedito alla
sperimentazione e alla ricerca nella fase di stampa,
dimostra da subito una spiccata sensibilità,
derivante dalla passione per la camera
oscura.
Nei 10 anni successivi, oltre al fotogiornalismo,
esegue servizi fotografici di still life e
riproduzioni di opere d'arte che gli permetteranno di
partecipare a diversi progetti
editoriali.Raggiungere i più alti
livelli nel campo della riproduzione di opere d'arte
eseguendo un numero considerevole di scatti di
monumenti e dipinti: da qui l'inizio di importanti
collaborazioni con note case editrici, quali
Treccani, Electa, Biblos e Magnus. Fotografa dipinti
di autori contemporanei famosissimi, tra i quali
Dalì, De Chirico, Fontana, Guidi, Guttuso, Matisse,
Mirò, Picasso, Saetti, Schiele, Tancredi, Kandinskij,
Klimt, Vedova, Viani.Rilevata l'agenzia nel 1987
assieme ad altri collaboratori, decide nel 2000 di
proseguire l'attività individualmente creando
"Bianconero", laboratorio specializzato nello
sviluppo e nella stampa in bianco e nero. Inoltre
acquisisce in toto l'archivio storico di Cameraphoto,
composto da decine di migliaia di negativi realizzati
dal 1947 agli anni '80.Attualmente Vittorio Pavan,
oltre che a riproduzione
d'opere d'arte, fotografie
di cerimonie, e ritratti, si è
specializzato nella stampa bianconero fine art,
conquistando la fiducia di molti importanti autori
della fotografia contemporanea, quali Araki, David
Hamilton, Danilo De Marchi, Lisa Ferro, il Circolo
Culturale "La Gondola" e Fulvio Roiter, eseguendo per
quest'ultimo un numero considerevole di stampe per
libri e mostre.
SABRINA FRANCESCUT, Toronto - Canada
Italo-canadese, Sabrina Francescut ha iniziato a
fotografare fin da piccola.
Vincitrice di numerosi premi internazionali tra cui
il Communication
Arts and Applied Arts Prize , nel 2003 pubblica il libro
fotografico Venice: The
Invisibile City che viene inserito nella
classifica del Globe and Mail’s top 100 books.
Sabrina continua a lavorare ed esporre in numerose
gallerie, oltre a tenere corsi di fotografia e
workshop a Toronto.
Per informazioni:
fashionmask@libero.it
cel. 380.3032976 – 3407770358
Don’t Hold your Breath
An increased ethical-environmental awareness,
obtained through visual art, is the focus of
Don’t
Hold your Breath, a photographic exhibit
developed by the Italo-Canadian artist Joanne Vanin
and curated by Cristina Gazzola.
Black and white images taken by Vittorio Pavan with
the participation of Sabrina Francescut capture the
irony of the fashion
mask: protective masks, created
by 16 artists from different parts of the world,
which transform into fashionable yet necessary
accessories, as commonly used as a pair of glasses.
They reveal a future that could become unsustainable
without heightened environmental awareness.
The aim of this Art Exhibit is twofold: on the one
hand to increase public awareness regarding
environmental disease that affects thousands of
people; and on the other to take an ironic look at
the glamorous aspect of the protective mask with
hopes that it will not become a fashion
must.
The message is not to simply to accept and adapt but
to intervene.
Conferences on various environmental topics lead by
private and public entities will be held in
conjunction with the exhibit.
Artists
Alston Johnston, Andrea
Morucchio, Andrea Penzo, Beverly Riddell, Cathy
Hetherington, Ciro Soprano, Claudia Lopez, Erica
Stanga, Gaetano Di Gregorio, Guido Larcher, Joanne
Vanin, Kayo Ebisu, Manuele Zerbini, Raffaella
Brunzin, Stacy Gibboni, Styve Vanin.
Don’t Hold your Breath
originated in Hong Kong, where the daily pollution
index often left many people literally gasping for
air.
In November 1998 a noxious curtain of smog descended
over Hong Kong harbor. The newspapers were awash with
apocalyptical predictions for the future. Radio
announcements cautioned against exposure.
Armed with my Canon and Super 8, I set out to
document pedestrians reaching for hankies or
instinctively holding their hands to their mouths. It
was in the thick of that smog that I envisioned the
irony of a world where the mask would become an every
day accessory, a fashion necessity on those
“dangerous” days.
I left HK, my moving images and stills archived. Soon
after, the irony of my vision became that of my
present day reality. It was the onset of an
environmental illness that prompted me to use visual
art as a vehicle of communication to help increase
awareness around environmental issues that affect us
all.
Joanne Vanin
The
photographic exhibit, Don't Hold your Breath captures
snapshots of everyday people. With the magic of
back and white, these images send us into an era that
we hope we will not be a part of: where people have
adapted to- or perhaps succumbed to? – living with an
accessory that has become an integral part of their
personality.The striking
images affect the viewer as they bear perfect
testimony to our times: environmental pollution, a
subject of great relevance that calls for
information, education, awareness, scientific
research and action. The expressions, at times
melancholy, at times calm, unveil a cry for help of
those that are awaiting change. Don't Hold
your Breath, photographic exhibit and conferences,
came into being to stir viewers into action for the
protection of the environment and hence of
ourselves.
Cristina Gazzola
Venezia Mestre, Centro Culturale Candiani
7 marzo - 6 aprile 2008